Lettere di combattenti italiani nella grande Guerra (vol.1) Frase: #51
Autore | |
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Professione Autore | |
Editore | Edizioni Roma |
Luogo | Roma |
Data | 1935 |
Genere Testuale | Lettere |
Biblioteca | Biblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena |
N Pagine Tot | L, 195 |
N Pagine Pref | 50 |
N Pagine Txt | 195 |
Parti Gold | 9-51 |
Digitalizzato Orig | No |
Rilevanza | 2/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
E riuscirebbe sempre a mandarti qualche parola affettuosa, sebbene sia così pigro e così corto, che scrivere una lettera lo spaventa come tirar su una piramide d’Egitto.
Quanto diverso da te che, dice la tua mamma, a fare utile esercizio del tuo sapere nel riavvicinarti con la scrittura alla gente cara trovi il tuo più grande diletto.
Cresci ancora un poco e poi dovrò venire a scuola da te....
.... tu pensi sempre all’Enrico (il fratello di Ferruccio) che spara i cannoni e, come dici, ti piacerebbe pure uccidere un cane, e insomma hai sangue di uomo nelle vene.
Ma, dimmi, che cosa intendi propriamente, con quel piacerti di uccidere un cane:
Un cane da quattro gambe:
Non può essere gusto simile in te che sei un bello e buono e assennato ragazzetto, e sei cugino di quel bello ufficiale che si chiama Ferruccio e che ha per amici cari tutti gli animali, dagli elefanti alle formiche, all’infuori delle mosche soltanto;