Lettere di combattenti italiani nella grande Guerra (vol.1) Frase: #8
Autore | |
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Professione Autore | |
Editore | Edizioni Roma |
Luogo | Roma |
Data | 1935 |
Genere Testuale | Lettere |
Biblioteca | Biblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena |
N Pagine Tot | L, 195 |
N Pagine Pref | 50 |
N Pagine Txt | 195 |
Parti Gold | 9-51 |
Digitalizzato Orig | No |
Rilevanza | 2/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
.... Io, tra una cannonata e l’altra, sto costituendo un ricreatorio per cercare di raccogliere un centinaio di creature e toglierle così dalla strada dove stanno con gravi pericoli di tutti i generi.
Per quanto diffidenti questi sloveni, credo di essere riuscito in parte ad ammansarli e l’idea del ricreatorio è bene accolta.
Tutto sta ora a destreggiarsi fra detta diffidenza e quella dei comandi.
Oggi ho potuto già riunire 30 bambine, molte purtroppo orfane, e quegli occhioni azzurri come il loro Isonzo, che mi salutavano, eran per me una grande ricompensa al poco che faccio per loro.
Noi dobbiamo penetrare fra queste popolazioni, senza urtarle nei loro sentimenti, nella loro lingua cui tengono moltissimo.
Sarà un lavoro lungo, difficile, ma che dobbiamo cominciare fin d’ora, dimostrando che la guerra attuale era per noi una dura necessità e che, dove possiamo, tendiamo al bene, ad alleviare i danni orribili che la guerra arreca.
E di questo pure si persuadono a poco a poco.