Voci della Grande Guerra

Lettere al re: 1914-1918 Frase: #219

Torna alla pagina di ricerca

Autore
Professione Autore
EditoreEditori riuniti
LuogoRoma
Data1973
Genere TestualeLettere
BibliotecaBiblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena
N Pagine Tot166
N Pagine Pref
N Pagine Txt166
Parti Gold[81-111] [64-80] [112-166]
Digitalizzato OrigNo
Rilevanza3/3
CopyrightNo

Contenuto

Espandi

Presto farai pure, come à fatto zar di Russia

[..., 18 marzo 1917 ]

Sua M. Vittorio Emanuele Re d’Italia ti consiglio da quando ancor sei in tempo, di guardarci ben affondo e di prendere provvedimenti, perché giunto verrà il momento che ben presto farai pure, come à fatto Zar di Russia e vedrai che non tarderà, tanto che ti vedremo come lui, o carnefice d’un regnante, con unito al parlamento, o vedrete che ben presto anche voi altri la pagherete, tutto il sangue da noi versato in cuor di tutta la nazione vol vendetta esecutiva, guarda ben o fantoccino di far ben attenzione che ben presto ti vedremo senza beretto da Generale ma in testa un orinale, e ben presto ciò farai quel che à fatto tuo padre sarai colpito d’aggressione da una mano di misione, e la tua tomba col tuo nome da noi tutti sarà oltraggiato e con dispetto calpestato.

un combattente

Pei poveri non ci sono che leggi e ingiustizie

[..., 25 maggio 1917 ]

Vittorio:

Orsono due anni che anche la nostra Italia è in guerra e per quanto dice la sua stampa pagata è una guerra santa di redenzione:

è per la libertà ecc...

e sotto questo titolo il popolo tutto à versato e tuttora versa sangue.

Ma non solo il resto di popolo che non si trova al fronte al pericolo del piombo austriaco si trova bensì al pericolo di morire di fame, dato il costo dei viveri e se almeno fossero mangiabili sì la roba buona cè, ma quella è per i ricchi, pei poveri non ci sono che leggi e ingiustizie.

Lei forse non è a conoscienza di ciò che succede nel suo popolo o forse lo sa, finge di non saperlo.

Oramai lei unito ai suoi gregari siete troppo sicuri che questo popolo affamato e rietto non è che una bestia addormentata, ma sara sempre:

per quanto ancora:

non vi è famiglia che non vi sia lutto...

e tutto questo per chi:

forse per la patria:

per farla più grande:

forse per liberare i popoli opressi e irredenti:

sì:

o perché prima di dare la libertà ad altri popoli lei unito ai suoi camerati interni che puzzano chi di prete e chi di socialismo non la date al vostro del popolo:

e perché:

Ma dite l’avete voi forse una coscienza:

Ma di cosa è composta:

forse di avanzi di Nerone, di Tiberio o [... ].

sì.

Da ogni parte della nostra patria vi sono movimenti operai e non chiedono no di venire a levare il trono a lei e neppure la medaglietta, no, chiedono solo che pagano il suo lavoro di vivere e lo sa come li si risponde:

col codice militare.

perché:

cosa anno fatto:

S’informi Maestà cosa succede a Bolzaneto (Genova).

Sono 21 padri di famiglia che sono rinchiusi nelle prigioni, cosa anno fatto:

S’informi e si ricordi per l’avvenire lei e compagnia bella

Facevi bene a lasciare Giolitti...

Valle di Scalve (Bergamo), 1° luglio 1917

Caro Vittorio Emanuele III con un mio scritto per dirti che sei un gran vigliacco a perseguitare con questa maledetta guerra.

Faresti bene a chiamare anche tutti gl’inboscati e non mandarci solo che noi altri poveri disgraziati poveri mentre i ricchi signori stanno a divertirsi e a imprestarti dei denari per far durare ancora la guerra.

Tuo povero padre, non ne à mai fatto di queste brutte cose a gettare tanta gioventù sui diciannove anni cosi al maccello come fai tu.

Guarda che io sono vecchio, ma per fartela pagare, sarò ancora buono.

Faceva bene il povero disgraziato Antonio D’Alba a ucciderti il giorno 14 marzo del 1912 e non a ferire il Coraziere.

Ci sono ancora stati i buoni Tedeschi qui in Italia, e tanta vigliaccheria come a oggi non c’è mai stata, ad inboscare tanta gente.

La guerra à avuto il principio ed avrà anche la fine ma se verrà questo benedetto giorno, ve la faremo pagare noialtri a ricchi inboscati e ai ricchi signori e molto più a te caro vigliacco di un Impostore.

Cadorna rinuncerà al suo posto, ne andrà un altro, la guerra terminerà, ma non terminerà tutto, perché verrà una guerra civile, e ti toccerà anche a te e a tutti i tuoi ricchi colleghi a lasciare la vita.

Facevi bene a lasciare Giolitti e non a mettere su Sonnino che forse la guerra sarebbe già finita e ci sarebbero forse arrivati ancora a venire i Tedeschi in Italia.

Termino di scriverti perché vengo troppo arrabbiato e perdonami se non ti ò offeso proprio grave e mi dico il tuo aff.mo amico...

Una strage di poveri cristi...

[ Milano, 21 luglio 1917 ]

Maestà:

Qui sotto vi è una minuta d’un manifesto che pressapoco è concepita così, e fatto in tipografia clandestina, e cautamente sarà affisso sull’angolo delle vie di Milano.

E con giusta ragione::

Milanesi:

Ora mai è troppo:::

si continua ad ammazare i figli dei poveri lavoratori e contadini, e padri carichi di famiglia, per risparmiare i ricchi.

Codesta guerra è una strage di poveri cristi, giacché i ricchi causa i suoi milioni certamente non si vedono al fronte.

Noi diamo allo stato la vita di nostri figli di nostri padri per qual frutto:

per tutelare i milioni agli usurai, ai ministri, allo stesso nostro Re i quali hanno milioni all’estero.

Ed ora per sopra più hanno ridotto Milano ad una vera carestia, i generi di prima necessità sono saliti a prezzi favolosi, il pane è addirittura immangiabile, non parliamo delle calzature dei vestimenti, i quali rappresentano prezzi impossibili per chi è lavoratore, ed altro non possiede che i propri bracci.

Cittadini:

io sento tra il popolo certi vecchi esclamare, si stava meglio quando si stava peggio:::

quando a Milano circolava la svanzega:

certi milionari non esistevano, certi bei palazzi erano al di là d’avvenire, ma l’operaio si nutriva molto meglio ed a buon mercato e poco su poco più le paghe erano quelle del giorno d’oggi, quanto mai abbiamo dato il nostro sangue la vita dei nostri figli alla patria, per soffrire oggi fame e dolori:::

Ma che volete buoni Milanesi, ormai l’Italia è nelle mani dei ricchi, e fra non molto tempo, vedrete una forca rizzata su ogni piazza, non tarderanno poscia ad applicare nelle sale dei tribunali, dove v’è scritto quelle irrisorie parole, la legge è uguale per tutti, i supplizi, la corda, in una parola l’inquisizione:::

Milanesi:::

tutto ciò è certo, l’ignoranza nei popoli è ancor grande, non solamente nella nostra penisola, ma ancorché in tutti gli altri stati, se i popoli possedessero una vera istruzione, certo non saressimo a codesti miserandi passi, la guerra è necessaria come è necessario il fuoco negli occhi:::

Per qual motivo che il fratello debba ammazzare il fratello, giacché io lo chiamo tale a qualunque razza esso appartenga:

Milanesi:

ora noi soffriamo per questo la fame, uniti e compatti assaliamo le case le ville dei ricchi Signori le quali rigurgitano d’ogni grazia di Dio, giacché essi ebbero tempo e denari per provvedersene a tempo debito.

All’inizio della guerra i nostri ricchi reggitori i quali si trovano a Roma se avessero pensato per chi lavora e dà il sangue a ciò che loro dicono patria (per le sue tasche) e non avessero pensato solo a loro che sono nell’ozio tutto l’anno, avrebbero dovuto tutelare scrupolosamente le esportazioni, invece che migliaia di bovini e suini prendettero il volo per la Svizzera e poscia per l’Austria e la Germania, sarebbero rimasti in Italia e all’Estero la guerra la continuerebbe chi è stato sino ad ora in ozio ed a casa nascosto, e speriamo che la riuscita non abbia esito come il 1898:::

Ma se Bava Beccaris esiste ancora lo sapremo dare al beccaio:::

Evviva Giolitti abbasso la guerra:::

Parlando proprio con rabbia...

[ Vercelli, 4 agosto 1917 ]

Egregio Signore, Le scrivo questa parlando proprio con rabbia ma se non mi va via questa rabbia povero Vittorio le andarà molto male.

Le voglio dire che questa guerra è tempo che finisca se non finisce le va male lei no ma i poveri contadini lavorano la terra e sono quelli che mantengono i viveri per tutti i signori e sono i più mal visti da tutti perché non sono tanto istruiti ma se non ci fosse i contadini nemmeno lei non puo mangiare e perché che non li rispetta come gli altri:

che li manda tutti al fronte e li fa mazzare e non li da nemmeno la licenza agricola stia pur sicuro la faccia leggere alla camera e i deputati faranno la pace che poveri contadini li fa della fame e li aumenta le tasse come anno da fare le prende i figli io se fosse Re come lei i contadini in tempo di guerra li lascio tutti a casa per lavorare.

Le voglio dire che fa male a fare andare il novantanove al fronte così presto io che scrivo questa lettera sono del 99 e siamo tre Regimenti daccordo andiamo al fronte che non abbiamo ancora 19 anni ma non restiamo tutti morti quello che vanza lo amazza subito quando viene a casa se di quest’anno finise non lo ucidiamo ma se non finise quest’anno lei va alla morte sicuro perché nemeno L’austria non li a ancora di 17 anni noi non importa da essere morti al fronte ma basta che lei sia amazato perché ora è tempo di finirla se non finise almeno quelli che non sono ottanta centimetri di turace non li deve far andare al fronte perché quelli li non anno forza e vanno solo al fronte per farsi amazzare quelli del 99 non vanno mandati al fronte per nessun motivo e lei li fa andare andiamo volentieri ma lei sicuro che presto va alla morte se non fa finire questa guerra o almeno congedare i contadini inabili che non sono 80 centimetri di turace.

Basta si vedrà se lei vole la fa finire altrimenti li daremo la morte il 99 va mandato a casa e anche tutti i vecchi

Si vedrà

se la fa finire

li va bene

altrimenti la morte Sicuro mi firmo suo soldato del 99.

Vogliamo la pace altrimenti la morte al Re

Emuli dei Russi...

[ Palermo, 12 agosto 1917 ]

Maestà ammutinamento e prigionieri più niente.

Cose più gravi:

I nostri fucili li vedrete e subito, rivolti contro di voi.

O pace o emuli dei Russi canteremo l’inno tedesco.

Preferiremo anche la vostra morte perché vi associate a Sonnino, anziché la nostra.

Vedrete fatti …:::

Nascerà dal proletariato la rivoluzione

[..., 17 agosto 1917 ]

Maestà inviamo a V. M. questa lettera per dirvi che è tempo che finite questo macello inutile.

Avete ben da dire voi, che è glorioso il morire per la Patria.

E a noi sembra invece che siccome voi, e i vostri porchi ministri che avete voluto la guerra che in I° linea potevate andarci Voi e loro.

Ma invece Voi e i vostri mascalzoni ministri, restate indietro e ci mandate avanti noi poveri diavoli, con moglie e figli a casa, che ormai causa questa orribile guerra da Voi voluta soffrono i poverini la fame:

Viliacchi, spudorati Ubriaconi, Impestati, carnefici di carne umana, finitela che è tempo li volete uccidere tutti:

Al fronte sono stanchi nell’interno soffrono la fame, dunque cosa volete:

Vergognatevi, ma non vedete che non vincete, ma volete che vadino avanti lo stesso per ucciderli.

Non vedete quanta strage di giovani e di padri di famiglia avete fatto, e non siete ancora contenti:

Andateci voi o viliacchi col vostro corpo a difendere la vostra patria, e poi quando la vostra vita la vedete in pericolo, allora o porchi che siete tutti concluderete certamente la pace ad ogni costo.

Noi per la patria abbiamo sofferto abbastanza, e infine la nostra patria è la nostra casa la nostra famiglia, le nostre mogli i nostri bambini.

Quando ci avete uccisi tutti siete contento di vedere centinaia di migliaia di bambini privo di padre:

E perché:

per un vostro ambizioso spudorato capriccio.

Che cosa abbiamo ottenuto con la guerra di Libia:

Altro che delle tasse.

E così sarà di questa guerra.

Vi avvertiamo che se entro poco tempo non la finite, i soldati dal fronte certo si rivolteranno, e immancabilmente nascerà dal proletariato la rivoluzione.

E quando avrete condotto il paese alla completa ruina, sarete poi contento.

Vi avertiamo inoltre, che se entro poco tempo non concludete la pace, certamente Voi, vostro figlio e vostra moglie, e qualche vostro porco ministro non dubitate farete la morte di vostro padre Umberto I°.

Uccideremo anche vostro figlio che così verrà stirpata la vostra rassa e così pure vostra moglie che cosi vi mandiamo pari.

Certamente vi succederà non dubitate.

Abbiamo fatto una congiura, la quale non potrà fallire.

Colui che di noi si macchierà le mani di regicida siamo certi che subirà la morte, ma almeno avremo una soddisfazione.

Vi preghiamo anche di fare avvertito i vostri mascalzoni ministri.

M.stà scegliete

f.to La Congiura

Sono i poveri che mantengono i ricchi

[ Tellata (Ferrara), 19 agosto 1917 ]

Maestà ne pagherà la vostra vita se non farete pubblicare sul giornale domenica del corriere la prossima ventura, la risposta di queste domande.

Mi sento in dovere di farle comprendere i miei propositi i quali credo giusti assai;

che mi costringe così sono le mie tristissime condizioni causate dall’immane flagello.

Lo so che voi siete re dipendente ma però immagino che se voi vi presentate al consiglio con dei bei propositi e necessari alla popolazione siano ascoltati e rispettati.

Perché dunque fare la guerra in questo senso:

perché non prende la briga di mettere a posto gli affari il capo il direttore di questa popolazione:

Allora sì l’onore a lui.

Se di queste nazioni sono i popoli che vogliono la guerra, perché il capo non dice facciamola, preparar le armi e munizioni e avanti solo i volontari, fare così amici e nemici e allora si vede qualè la nazione più patriottica, e non chiamarli sforzatamente e poi il ricco ha avuto il mezzo di studiare imboscarli anche dove non c’è necessità e poi pagarlo in quella maniera lì.

Il povero che ha sempre passato la vita affaticata e mal cibata lo sacrificate anche sotto alle armi a fare le fatiche più rudi e non lo pagate, il ricco invece perché è ufficiale oppure professore e che anche a casa i danari abbondano sono pagati con delle somme abbondantissime.

Pensa o ré che in queste posizioni occorrono degli scoli di acque che al presente muoiono lì nelle valli e doppo di quella spesa lì ci sarebbero tanti guadagni, se ti ricordi era stato fatto il progetto di 35.000.000 per l’esecuzione di codesto lavoro e non fu possibile a trovarli benché un idiota lo sa quasi anche lui che tali spese sarebbero state ricuperate in poco tempo e andando avanti poteva essere tutto guadagno, più salute e tereni più fertili e belli.

Pensa che sepolto nei diritti itagliani cè abbondanza di carbone e zolfo e nessuno scava nulla perché i nostri grandi capi non lo comandano, perché lasciare emigrare i poveri operai e lasciare quel materiale così costoso che per la grande quantità è costretto ad infiammarsi che fa poi scoppiare la terra e forma vesuvio-vulcano teremotto e tutto dano di questa povera popolazione che se i nostri infami capi prestassero le loro funzioni con animo e senza lo scopo di usurpare l’Itaglia potrebbe essere ricchissima e non involta nei debiti.

Questo sporco militarismo che sta in così alto vigore è la rovina di quasi tutta la gioventù ed il martirio è dei poveri genitori, quel povero giovanotto che tiene in sé la volontà di farsi artista di qualche mestiere non fa nemmeno a tempo a prendere il suo giro che lo chiamano alle schifose armi e lo trattengono fino che ha per il suo corso ha dimenticato ogni cosa ed è rovinato, tra i tanti che siamo ci sono pure quelli intelligenti, bravi e pazienti, che se potessero essere a casa i loro studi li potrebbero permettere d’inventare tante cose necessarie alla vita e allora il mondo sarebbe tanto più bello e soddisfacente.

Pensa che tutti gl’inventori sono nati in Itaglia e di buon principio sono stati debellati dai nostri crudeli capi, la legge non è ben fatta e viene usata sempre a contrario dei poveri senza pensare che sono i poveri che mantengono i ricchi, perché non mettere obbligo ai padroni di fabbricare case e palazzi:

Mettere in simetria le loro campagne:

I prefetti perché non fanno fare delle belle vie provinciali:

Sarebbe tutta roba necessaria e bella.

Pensa come deve fare il povero a dimostrarsi patriota e guerriero coraggioso quando sa che se vincesse anche mezzo il mondo lui è povero lo stesso e non ha nessun ricompenso sol che di essere odiato e maltrattato dal ricco e cominciando dalla legge governativa che la chiamano uguale per tutti che se questo lo fosse certo che sotto alle armi dovrebbero essere trattati tutti ad un modo tanto per paga come per rancio e la compensa degli ufficiali di qualunque specie dovrebbe essere la soddisfazione di saper comandare e dirigere gli altri che sano men di lui e non dare tanto danaro a chi ne ha già abbastanza o di troppo e nulla a chi non ne ha mai avuto nemmeno abbastanza da sfamarsi magramente lui e famiglia.

Verrà momento in cui i poveri si stancheranno ancor di piu e diventeranno pazzi, ladri, assassini e allora il mondo diverrà sempre più brutto mentre invece potrebbe divenire bello di giorno in giorno quando che si funzionasse coi lavori necessari per tutti e che gli operai fossero pagati a modo di poter vivere con le loro famiglie senza stenti e sacrifici, si potrebbe essere tranquilli ed il pensiero sarebbe rivolto ai propri lavori quali riesirebbero più belli e precisi.

Pensate sovrani che siete la rovina dell’umanità intera, come è che tra di noi incolti siamo capaci di mettere a posto le contrarietà che capitano tra noi e voialtri che siete tanto istruiti non sapete andare d’accordo, sapere di chi è la ragione e darla a chi la merita e senza tanti litiggi e se questi accadessero anche ma almeno tra sovrani e sovrani allora sì meritereste le lodi per la capacità di stare a capo ad una famiglia così grossa e saper dirigere come e più necessario per tutti, non far uccidere e rovinare in codesto modo la popolazione.

Per chi ha quore in petto è uno strazio insuperabile, rifletti e dimmi se è vero o no.

Ricordati di non meravigliarti del che non ti rispetti e pensa che non lo meriti;

ricordati di non indagare mé perché di certo non mi scopri e potresti col tuo cattivo quore rovinare qualche persona che non lo merita e sarebbe peggio per te e l’intera tua famiglia, solo fami comprendere bene una tua spiegazione sul giornale riguardo a questo scritto e sarà meglio per te e qualche altra persona se col prossimo avvenire le cose funzioneranno come si deve, e salvo grosse contrarietà ci vedremo fra breve.

Attendo con ansia la spiegazione de tuoi propositi sopra alla domenica del corriere ed altrimenti sarai compensato a norma del tuo merito.

Passa parola a Cadorna e compagnia...

[ Modena ], 25 agosto 1917

O Vitorio III chi sei tu:

Non ai un animo, un cuore dunque:

Non è abbastanza che tu viva sopra l’oro, rubato ai miseri, che seguiti ancora col complotto dei vigliacchi a distruggere le proprie famiglie.

Terminalo questo martirio:

Terminalo:

che questo ti serva per avvertimento.

Da presto fine a questa guerra, o ti faremo sentire noi vigliacco il bisogno di finirla per mezzo della tua famiglia, che coi tuoi occhi vedrai aggonizzare, impicati e raccoglierai anche se non vuoi la sua ultima aggonia e sarrà la vendetta di un popolo, che non volete, oziosi e vili tutti... ascoltarlo.

Non oltrepasserai settembre a questa vendetta se non finisci la guerra.

Ricordati chi scrive è un complotto.

Abbiamo le armi in mano siamo pronti.

Passa parola a Cadorna e compagnia, o ci scriveremo colla baionetta e non più colla pena.

Non faccia tanto lo spiritoso...

[ Tortona, 5 settembre 1917 ]

Sua Maestà il Re d’Italia l’assassino dei poveri soldati Italiani morrà il popolo povero ed innocente sotto la mitraglia dei cannoni, e non bastando li uccidono anche qui nelle città come Torino che vi furono delle centinaia di morti dai maledetti ufficiali dell’esercito d’Italia.

Sua Maestà gli o mandato tanti accidenti prima della guerra sperando che almeno uno lo colpisse nella mano mentre firmava il documento della dichiarazione di guerra all’Austria ma invece disgraziatamente neppure uno gli si agganciò ma però non faccia tanto lo spiritoso di andare avanti in seconda linea di fuoco perché cinquecento anarchici Piemontesi anno giurato che non passerà tre mesi che lei sarà assassinato.

E noi grideremo sempre abasso la guerra e viva l’anarchia e abasso la monarchia

Nella nostra Sicilia che ci avete rovinato …

[ Palermo, 23 ottobre 1917 ]

Sua Eccellenza Maestà, finalmente siamo stanchi di questa vita.

Stanchi di guerra, e stanchi di fame che in sicilia non mai avevamo sofferto e che oggi non possiamo più soffrire.

Vostra Eccellenza per ubbidire l’Inghilterra avete rovinato tutta l’Italia.

Le donne che allevano i bambini non possono più allevarli perché i combustibile sono meno i bambini chiamano padre e non ne anno, chiamano pane e non ne trovano e si hanno severi guai per cui non siamo più in grado di poter resistere, per cui si prega di schiacciare ministri e ministeri e prendere le redini nelle vostre mani e cercare la pace, altrimenti bisogna aggire d’altri mezzi, e solo diremo viva la Russia:

e abbasso l’Italia perché l’Italia sdimenticò tutti l’oltraggi che abbiamo avute della francia, quando noi ci troviammo in conflitto con l’Africa che fece tutto per la nostra distruzione, quando fu restato Defelice che stava per volere recarsi in Sicilia, quando fu della libbia che fece tutto quel che poté, ed ora i svergognati italiani per accontentare l’Inghilterra anno sdimenticato tutto ed anno rovinato tutto lo stato, e ancora cercate di camminare su questa infamia, per cui preghiamo di ricettare ogni cosa onestamente, per del resto non abbiamo nulla da vivere noi siamo qui dei vespri, noi siamo quelli dei borbonici e noi saremo qualche altro.

I militari sonno ben convinti e sanno quello che debbono fare.

D’altra parte cercate di finirla quanto più presto è possibile se questo non è farete la figura del vostro defunto padre.

E questo perché:

Per la vostra ambizione:

Ve la faremo passare con la rivoltella l’ultime due parole, l’abuso dei superiori militari è orribile e l’abbuso che dovrà svilupparsi sarà straziante, più di Torino.

I giornali non publicano nulla.

Le perdite delle nostre truppe non si conoscono, i sottomarini vengono a silurare i ferributt nello stretto messina, e voi e ministri con la vostra infamia ci fate capire al pubblico che siete vinti, e non contate le vittime che giorno e notte si presentano non solo nei campi, ma anche nella nostra sicilia che ci avete rovinato, le tasse e non si possono pagare, il pane non si può avere, ove che il siciliano è bituato di mangiare pane e pasta ed oggi le avete tolto tutto.

Abbasso la monarchia, viva la republica, e la narchia, e viva la Russia.

Ti verrà una mala nova...

Catania, 8 novembre 1917

Reale Maestà come non tieni compassione a fare spargere tutto questo sangue per tutto il mondo, svergognato non vedi che invece di andare avande vai indietro, svergognato tristo e paschino perché non fai la pace invece da insisteri a fare tutto questo da uno grande non ti vedi che sei un pulcinella e curnuto che prima da morire io voglio sentire cosi — nel giornale:

Ammazzata du Re [... ] cu tutta la so trista famiglia:

Senti come non tieni compassione arrenditi fai la pace che si aspetta ansiosamente in tutte le famiglie.

come io povera signorina che da tanto tempo aspetto il mio unico gioia al mondo che lui poverino soffre tanto lontano dalla sua cara terra nativa fai la pace che così saremo tutti contenti.

fai questa carità e questo piacere che non vedi che non puoi vincere fai la S. Pace la colpa è tua e del Generale Cadorna che è più tristo da te che lui invece da fare andare avande à fatto andare indietro poveri figli e quanto sangue si è spargiuto per tutto il mondo tutti raggazzi e giovani non te lo figuri che lui poverini sono tutti stanchi ed ormai sono quasi 3 anni che cè tutto questo inferno al mondo e vedi quandi poveri soldati che si anno fatto indietro per farle passare a tutti gli austriaci perché sono stuffi perciò è inutile a fare combattere, perciò ti raccomando da ascoltare alle mie parole perché se chi sà non fai cio che dico io ti verra una mala nova su tutta la tua famiglia insieme al Generale Cadorna con tutti i ministri ma tu lo so che quanto presto morirai ammazzato fai quello che dico io e nienti altro

Ti tagliassi le mani

basta che ammazzano a te e poi a nessuno

Addio simpatico

Nell’ultimo definitivo mese di guerra...

[ Torino, 2 dicembre 1917 ]

Al nano belva

Noi soldati forzatamente costretti a sacrifici siamo in dovere avvertirti che siamo entrati nell’ultimo definitivo mese di guerra, perché entrando un solo minuto del 18 non troverai più in noi un esercito che ti difende ma ci uniremo al nemico per batterti annientarti e distruggerti.

Ricordati bene che se in questo breve periodo non concludi sapremo punirti, la tua morte sarà lenta e agonizzante da scontare tutto il dolore e il sangue versato di tante povere creature.

Se il tuo cervello non è tale da governare un paese dimettiti, e non trascinare nel abisso un popolo intero.

Tu parli di liberazione e con che coraggio:

Allorché fosti tu l’agressore aprofittando delle infelici condizioni degli Imp. Centrali per aggredirli, vile.

La Russia a saputo punire carnefice e non mancheremo noi pure, l’ora sta per suonare

Anarchia

Il sangue di Torino dovrà essere vendicato

Milano, 6 dicembre 1917

Vittorio Emanuele 3° tante volte un ignorante ci arriva dove un uomo dotto non ci arriva:::

Vostra Maestà si ricorderà del predetto motto che vi fu scritto anche prima della perdita di Udine e compagnia:::

Se fossero state ascoltate le mie meschine parole forse l’Italia non sarebbe al magro partito che in oggi si trova.

Lo dissi già, se si volesse preparare al fronte la riscossa e poi la vittoria i soldati non dovrebbero avere l’animo inacidito ed indebolito per le preoccupazioni economiche delle loro famiglie:::

Io dissi pure vi sono ministri in Italia i quali non pensano che ad impinguire i loro portafogli e procacciarsi onori.

Vostra maestà stia all’erta perché è circondato da gente senza coscienza avidi di onori e di ricchezze:::

Il povero è ridotto a mal partito nelle grandi città si muore di fame e di freddo:::

Oltre più che i poveri diedero e danno la propria esistenza per lo stato, e le loro proprie famiglie muoiono a casa di freddo e di fame.

Tutto ridonda sul povero diavolo che lavora, tasse enormi i generi di prima necessità sono saliti a prezzi favolosissimi e sopra più non si trova ne lardo ne riso ne olio, insomma è una vera penuria il vivere.

Perché non obbligano i milionari a sborsare almeno la metà dei propri milioni si questi vollero la guerra:::

Perché non si vedono i ricchi a sostare davanti alle botteghe per avere un etto di lardo, un chilo di riso ecc:::

Perché essi ebbero il campo di farsi le proprie scorte di ogni ben di Dio:::

Tra che tutto è partito dall’Italia, ed ora che i ricchi fecero le grandi scorte, ora dico istituiscono le tessere:::

Ma le tessere si sarebbe dovuto istituirle prima o per meglio dire all’ignizio della guerra così i ricchi non avrebbero potuto fare le esorbitanti scorte.

Ma ormai i popoli sono stufi e ristufi la vita è un peso, e costosa nientemeno che sei volte al doppio di pochi anni fa.

A Milano si muore di freddo e di fame.

Il sangue di Torino dovrà essere vendicato come fu vendicato il sangue versato a Milano nel 1898:::

Tra non molto a Milano dovrà succedere un’enorme rivoluzione ed i Francesi sono a Milano per sparare su questi:::

Loro in Francia pagano il vino una lira al litro noi due, lo zucchero in Francia è a L. 1,40 al chilo noi a Milano è salito quasi a quattro lire:::

L’Italia deve andare a bricciole vedrà se non è vero perché non si protegge chi avrebbe il diritto cioè chi lavora.

Questo Ciuco distratto e ingannato popolo d’Italia...

[ Siena, 7 dicembre 1917 ]

Sire

i 3 puntini hanno servito bene Voi e la povera e disgraziata Italia:

Meritano da Voi un altro telegramma di ringraziamento:

Se non vi affrettate ad abdicare Vi manderanno presto in Giappone a far compagnia allo Zar:

Il digitus Dei che Voi e i Vostri ministri si vergognano ad invocare, sta minaccioso sul Vostro capo come la spada di Damocle:

Voi, infischiandovene, volevi fare, no in Suo nome, ma coi cannoni... di latta, un’Italia più grande e... il risultato è palese:::

Si sa che non volevi la guerra ma intanto la firmaste.

Dov’è la Vostra autorità:

Perché fare così palesemente il pagliaccio:

Perché, se non comandate niente, non andate a casa vostra:

E al fronte che ci fate:

a fare sprecare altri milioni per i vostri comodi e per quelli dei vostri congiunti:

Quante … cartucce avete scaricato:

Buffone, finitela una buona volta, e non continuate a spargere altro sangue innocente che già grida vendetta a Voi e Vostri seguaci:::

La nazione è già alla fame:::

Pensateci:::

Sire, avete tradito un’alleanza forte per darvi in braccio ad una più debole, perché Massoneria, la quale ci ha sempre avviliti ed umiliati:

Avete fatto la guerra senza far prima i soldati, come giustamente vi ha detto la Germania.

Avete infatti permesso al popolo di gridare:

Abbasso l’esercito, l’armata e l’autorità, e questo popolo ha ben imparato la lezione (la II Armata parla chiaro:::).

Avete permesso di avvilire e insultare i buoni ed esaltare i malvagi:

avete insomma favorito una scuola laica e ne vedete ora il doloroso risultato:::...

E fino a quando questo Ciuco bistrattato e ingannato popolo d’Italia sopporterà un sì vile e vergognoso trattamento:

L’ora della riscossa pare già suonata, la vergognosa maschera massonica è caduta nel Congresso di Parigi:

i Troni vacillano e così il rovescio della medaglia incomincia a mostrarsi:...

Un’areola di pace e di vera giustizia si attende no da Voi ma per conseguenza logica di cose.

Quale la Vostra sorte e quella di vostri ministri:

lo vedremo:

Un vero Patriotta

.. in omaggio

PS. Smettetela coi ridicoli manifesti contro la barbarie tedesca:

fanno l’effetto opposto.

Il popolo non crede più alle vostre bugie::...