Taccuino di Caporetto : Diario di guerra e di prigionia (ottobre 1917-aprile 1918) Frase: #125
Autore | Gadda, Carlo Emilio |
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Professione Autore | Scrittore |
Editore | Garzanti |
Luogo | Milano |
Data | 1991 |
Genere Testuale | Diario |
Biblioteca | Biblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena |
N Pagine Tot | 149 |
N Pagine Pref | |
N Pagine Txt | 149 |
Parti Gold | 13-131 |
Digitalizzato Orig | No |
Rilevanza | 2/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
Confesso che il posto era da me grandemente desiderato, come lo sarebbe da quasi tutti perché è logico che l’ufficiale di cucina non soffre la fame:
in me essa era terribile, simile alla morte, peggiore della morte.
L’idea di doverla patire ancora a lungo, le sofferenze passate e future, la mia vita che fu sempre così ricca di dolori, e di disinganni, così povera di fortuna, mi persuasero che il non accettare, almeno provvisoriamente, questa buona sorte era una follia.
Certo i colleghi non videro di buon occhio il fatto che io tollerassi Garbellotto;
l’avranno giudicato una debolezza e peggio.
Eppure ho potuto riscontrare che irregolarità non vengono commesse:
la mia coscienza è tranquilla. —