Taccuino di Caporetto : Diario di guerra e di prigionia (ottobre 1917-aprile 1918) Frase: #319
Autore | Gadda, Carlo Emilio |
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Professione Autore | Scrittore |
Editore | Garzanti |
Luogo | Milano |
Data | 1991 |
Genere Testuale | Diario |
Biblioteca | Biblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena |
N Pagine Tot | 149 |
N Pagine Pref | |
N Pagine Txt | 149 |
Parti Gold | 13-131 |
Digitalizzato Orig | No |
Rilevanza | 2/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
Intanto l’Austria riprenderebbe l’offensiva contro l’Italia.
Queste notizie, in parte esagerate, mi rendono inquieto.
D’altra parte ci giunse l’eco di un risveglio patriottico in Italia.
Ma le condizioni della nostra patria dopo la sconfitta di Caporetto sono sempre molto gravi, almeno immagino.
Immagino tutto e il troppo pensare, e il tutto vedere, aumenta il mio dolor disperato.
Il rimpianto di non esser più là, a combattere, e a gioire della superba vita del soldato, mi tortura, mi finisce a oncia a oncia.
Il pensiero della mia bella compagnia, di tutte le fatiche fatte per istruirla e prepararla al combattimento, che tornarono vane per la viltà e per l’indifferenza comune, mi fa un uomo finito.