Taccuino di Caporetto : Diario di guerra e di prigionia (ottobre 1917-aprile 1918) Frase: #347
Autore | Gadda, Carlo Emilio |
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Professione Autore | Scrittore |
Editore | Garzanti |
Luogo | Milano |
Data | 1991 |
Genere Testuale | Diario |
Biblioteca | Biblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena |
N Pagine Tot | 149 |
N Pagine Pref | |
N Pagine Txt | 149 |
Parti Gold | 13-131 |
Digitalizzato Orig | No |
Rilevanza | 2/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
Perciò in questi giorni, in questi mesi, il riconoscimento delle cause della mia sofferenza, l’esperienza terribile della prigionia, l’esperienza del mondo e degli uomini che un po’meglio ho imparato a conoscere, va determinando in me la deliberazione di aumentare la mia volontà, e perciò la mia potenza.
Ma come e dove e per quali fonti aumentarla:
Come tramutarmi in uomo:
Io non vorrei chiamar volontà le tonitruanti affermazioni Alfierane, di lui che per istudiare si faceva legare alla seggiola.
Vorrei volere, ma ancora non posso dir di volere. —
Altro fenomeno, naturale, il pensiero accorato, terribile in certi momenti, della famiglia e della patria: e timori per mio fratello, il pensiero di Clara sola.
La mia cara e dolce sorella, a cui pure io amareggiai la vita col contegno talora egoistico e scontroso nella fanciullezza (bicicletta, ecc.) è là sola, senza il sostegno de’suoi cari, si può dire senza famiglia.