Voci della Grande Guerra

Taccuino di Caporetto : Diario di guerra e di prigionia (ottobre 1917-aprile 1918) Frase: #478

Torna alla pagina di ricerca

AutoreGadda, Carlo Emilio
Professione AutoreScrittore
EditoreGarzanti
LuogoMilano
Data1991
Genere TestualeDiario
BibliotecaBiblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena
N Pagine Tot149
N Pagine Pref
N Pagine Txt149
Parti Gold13-131
Digitalizzato OrigNo
Rilevanza2/3
Copyright

Contenuto

i letti venivano portati, i pagliericci e gli armadi preparati.

Ancora erano stati acquistati dei giochi (crocquet, 38 tamburelli, bocce) e doveva esser messo un bigliardo, un pianoforte, altri strumenti musicali, e si doveva aprire tra di noi una biblioteca.

A dirigere questi servizî s’erano eletti tra noi dei commissarî.

Insomma ci avvicinavamo a una sistemazione discreta e definitiva del campo Friedrichsfestung, e i martirî della Caponiera stavano per ascendere ad abitudini di vita meno atroci.

La partenza improvvisa ci priva di queste speranze. —

Ora io penso che i tedeschi, maestri di falsità e di gesuitismo, ipocriti fino alle midolla, sapessero già di sistemare il campo per i probabili prigionieri Inglesi, e, per illuderci, dicessero che quei preparativi erano per noi. —

Comunque sia, per noi italiani è una bella umiliazione: