Taccuino di Caporetto : Diario di guerra e di prigionia (ottobre 1917-aprile 1918) Frase: #526
Autore | Gadda, Carlo Emilio |
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Professione Autore | Scrittore |
Editore | Garzanti |
Luogo | Milano |
Data | 1991 |
Genere Testuale | Diario |
Biblioteca | Biblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena |
N Pagine Tot | 149 |
N Pagine Pref | |
N Pagine Txt | 149 |
Parti Gold | 13-131 |
Digitalizzato Orig | No |
Rilevanza | 2/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
Così ero carico e impicciato. —
Attraversammo Rastatt, passando pel centro e attraversando anche un gran palazzo di stile classicheggiante, forse palazzo reale, ora adibito ad ospedale, di color rosso.
Poi via, via, verso la stazione.
La città era priva di vita, come sono ora tutte le città della Germania;
tuttavia il veder delle vie e della gente mi parve gran cosa. —
Alla stazione il nostro bagaglio accumulato in disordine, ci attendeva.
La folla scendente e salente dai treni, quasi tutte donne e vecchi, si accalcava dinanzi a noi.