Voci della Grande Guerra

Taccuino di Caporetto : Diario di guerra e di prigionia (ottobre 1917-aprile 1918) Frase: #531

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AutoreGadda, Carlo Emilio
Professione AutoreScrittore
EditoreGarzanti
LuogoMilano
Data1991
Genere TestualeDiario
BibliotecaBiblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena
N Pagine Tot149
N Pagine Pref
N Pagine Txt149
Parti Gold13-131
Digitalizzato OrigNo
Rilevanza2/3
Copyright

Contenuto

Alla stazione il nostro bagaglio accumulato in disordine, ci attendeva.

La folla scendente e salente dai treni, quasi tutte donne e vecchi, si accalcava dinanzi a noi.

Un maggiore, una vera belva, urlava in tedesco che ciascun ufficiale, qualunque fosse, doveva prendere una cassetta e portarla sul treno.

Io ero tra i primi e quando questa belva di maggiore chiese un interprete, Jais additò me:

Jais gridava:

l’altro, come se volesse accopparmi all’istante, con veri ruggiti, come raramente sentii anche in risse, in scioperi, ecc., mi ordinò di tradurre agli ufficiali il suo ordine.

Io lo tradussi, pacificamente: