Lettere di combattenti italiani nella grande Guerra (vol.1) Frase: #29
Autore | |
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Professione Autore | |
Editore | Edizioni Roma |
Luogo | Roma |
Data | 1935 |
Genere Testuale | Lettere |
Biblioteca | Biblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena |
N Pagine Tot | L, 195 |
N Pagine Pref | 50 |
N Pagine Txt | 195 |
Parti Gold | 9-51 |
Digitalizzato Orig | No |
Rilevanza | 2/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
Le Due Madri.
28 settembre 1916.
.... Non creda, mamma cara, che se il lavoro mi obbliga spesso ad inviarle una sola e semplice cartolina, io la dimentichi, anzi, in quei giorni che non scrivo, la penso più intensamente e mi perseguita sempre la preoccupazione che ella, non avendo mie lettere, stia in pensiero.
Oh: non posso, nè saprei dimenticare colei che mi diede la vita, che m’incamminò tanto saggiamente in questo sentiero, che allietò i miei giovani anni colle sue cure, col suo affetto.
Per me «madre» significa «venerazione» e non so concepire affetto più santo, più bello di questo.
Adesso quella madre più grande, la Patria, ci richiede dei sacrifici che noi dobbiamo sempre con animo sereno accettare, ma verrà il giorno ch’essa, non avendo più bisogno di noi, ci restituirà liberi alle nostre famiglie e sarà allora che io potrò dimostrarle quale sia il mio affetto, quale la mia venerazione.
Coraggio;