Kobilek: giornale di battaglia Frase: #124
Autore | Soffici, Ardengo |
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Professione Autore | Scrittore, pittore |
Editore | Vallecchi |
Luogo | Firenze |
Data | 1919 |
Genere Testuale | Memorie |
Biblioteca | University of Toronto Library (Internet Archive) |
N Pagine Tot | 206 |
N Pagine Pref | |
N Pagine Txt | 206 |
Parti Gold | 7-28 (22) |
Digitalizzato Orig | Sì |
Rilevanza | 1/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
Udivo in fondo al torrente Rohot, i colpi secchi dei picconi degli austriaci che lavoravano in fretta a qualche opera di rafforzamento, approfittando di quella mezza oscurità, e dell’ordine che abbiamo noi di non sparare se non provocati.
In quella falsa pace pensai più d’una volta alla mia possibile prossima morte per quei boschi, fra quelle rocce che intravedevo nel giro dei riflettori;
ma senza nessuno sgomento, ed anzi con un senso di dolcezza e di serenità che non saprei spiegare.
Una voce interna come di un altro me mi ripeteva una specie di pacifico incitamento:
«Su, su, la morte risolve tutti i problemi e non troverai facilmente un’occasione migliore di questa».
Poi Casati, parlandomi il giorno prima di questi luoghi che era venuto a «riconoscere», mi aveva detto che erano amenissimi, e che specialmente le posizioni che il nostro battaglione dovrà conquistare, avevano come l’aspetto dolce di un grembo di donna, dove non sarebbe triste neanche il morire.
Moriremo: