Kobilek: giornale di battaglia Frase: #129
Autore | Soffici, Ardengo |
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Professione Autore | Scrittore, pittore |
Editore | Vallecchi |
Luogo | Firenze |
Data | 1919 |
Genere Testuale | Memorie |
Biblioteca | University of Toronto Library (Internet Archive) |
N Pagine Tot | 206 |
N Pagine Pref | |
N Pagine Txt | 206 |
Parti Gold | 7-28 (22) |
Digitalizzato Orig | Sì |
Rilevanza | 1/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
Poi Casati, parlandomi il giorno prima di questi luoghi che era venuto a «riconoscere», mi aveva detto che erano amenissimi, e che specialmente le posizioni che il nostro battaglione dovrà conquistare, avevano come l’aspetto dolce di un grembo di donna, dove non sarebbe triste neanche il morire.
Moriremo:
Mentre me ne stavo così assorto in quella muta contemplazione, in quei pensieri cari a un tempo e malinconici, un capoposto era venuto a fare il cambio delle vedette, e d’improvviso mi trovai accanto un uomo che tremava tanto da reggere a malapena il fucile che aveva tra le mani.
Scrutai al lume di luna il suo viso pallidissimo e vidi che era quello di un fanciullo:
riconobbi il mio soldatino di Plava.
Il caporal maggiore che l’aveva comandato a quel posto mi spiegò che era uno di quelli del ’98, nuovo alla vita di guerra:
montava di vedetta per la prima volta.