Con me e con gli alpini. Primo quaderno Frase: #66
Autore | Jahier, Piero |
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Professione Autore | Scrittore, poeta |
Editore | Libreria della Voce |
Luogo | Firenze |
Data | 1919 |
Genere Testuale | Memorie |
Biblioteca | University of Toronto Library (Internet Archive) |
N Pagine Tot | 192 |
N Pagine Pref | |
N Pagine Txt | 192 |
Parti Gold | [58-83] + [5-57] + [84-194] |
Digitalizzato Orig | Sì |
Rilevanza | 3/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
Ho assaggiato il salame del musso che trottava tanto bene e anche dopo la disgrazia - da morto - costava quanto da vivo.
Abbiam parlato di mestieri:
Meneghel, qnando gli scoppiò addosso - al Mont d' Or, in galleria - la finestra d’acqua gelata;
e come si preparano le rube di caffè al Brasile;
Bortoluzzi di come approfittava il todesco di noialtri italiani «che avém la passión de lavorar forte» che fissava a contratto quel tanto di scavo, ma poi, quand’era il momento di pagare si ritirava:
«avete lavorato troppo voialtri taliani» e di quando si sorte dalla mina che si dura tanto a sputar la pussièra;
e di malattie: De Demo boscaiolo, quando lo colse in capanna la polmonite, che bisognava camminar tutto un giorno per trovare la prima casa; col polmone che ardeva.