Nome proprio Da Paderborn Renania sett. - Vestfalia
Legenda: Luogo Persona Organizzazione
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Documento | Seq. | Testo | |
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1919, Jahier, pp. 58-83 Jahier, Piero 1919 Con me e con gli alpini. Primo quaderno | 59 | Laggiù è la valle: ALPAGO . | |
1919, Jahier, pp. 58-83 Jahier, Piero 1919 Con me e con gli alpini. Primo quaderno | 60 | (Andrò a visitare: | |
1919, Jahier, pp. 58-83 Jahier, Piero 1919 Con me e con gli alpini. Primo quaderno | 61 | non si conoscon gli uomini senza i paesi). | |
1919, Jahier, pp. 58-83 Jahier, Piero 1919 Con me e con gli alpini. Primo quaderno | 62 | E là dietro, il lungo canale buio, senza ferrovia: - AGORDINO . | |
1919, Jahier, pp. 58-83 Jahier, Piero 1919 Con me e con gli alpini. Primo quaderno | 63 | Ho assaggiato il salame del musso che trottava tanto bene e anche dopo la disgrazia - da morto - costava quanto da vivo. | |
1919, Jahier, pp. 58-83 Jahier, Piero 1919 Con me e con gli alpini. Primo quaderno | 64 | Abbiam parlato di mestieri: | |
1919, Jahier, pp. 58-83 Jahier, Piero 1919 Con me e con gli alpini. Primo quaderno | 65 | Meneghel , qnando gli scoppiò addosso - al Mont d' Or, in galleria - la finestra d’acqua gelata; | |
1919, Jahier, pp. 58-83 Jahier, Piero 1919 Con me e con gli alpini. Primo quaderno | 66 | e come si preparano le rube di caffè al Brasile ; | |
1919, Jahier, pp. 58-83 Jahier, Piero 1919 Con me e con gli alpini. Primo quaderno | 67 | Bortoluzzi di come approfittava il todesco di noialtri italiani «che avém la passión de lavorar forte» che fissava a contratto quel tanto di scavo, ma poi, quand’era il momento di pagare si ritirava: | |
1919, Jahier, pp. 58-83 Jahier, Piero 1919 Con me e con gli alpini. Primo quaderno | 68 | «avete lavorato troppo voialtri taliani» e di quando si sorte dalla mina che si dura tanto a sputar la pussièra; | |
1919, Jahier, pp. 58-83 Jahier, Piero 1919 Con me e con gli alpini. Primo quaderno | 69 | e di malattie: De Demo boscaiolo, quando lo colse in capanna la polmonite, che bisognava camminar tutto un giorno per trovare la prima casa; col polmone che ardeva. | |
1919, Jahier, pp. 58-83 Jahier, Piero 1919 Con me e con gli alpini. Primo quaderno | 70 | Abbiam parlato dei vizi del montanaro: | |
1919, Jahier, pp. 58-83 Jahier, Piero 1919 Con me e con gli alpini. Primo quaderno | 71 | del barba che se si svegliava senza al mattino, era buono di far 3 ore di strada per andar a tor il tabacco da fiuto, sennò la falce non gli lavorava bene; | |
1919, Jahier, pp. 58-83 Jahier, Piero 1919 Con me e con gli alpini. Primo quaderno | 72 | — e della falsa consolazione del vino (ma di questo non ne voglion sapere). | |
1919, Jahier, pp. 58-83 Jahier, Piero 1919 Con me e con gli alpini. Primo quaderno | 73 | — E che è vero che quei baccani todeschi consumano più di noi e spendono tutti i loro denari anche prima di averli guadagnati e se si sposano si montano una casa grande, tutto debito da pagare, e non rinunziano mai a nulla di comodo e di piacere (per questo fanno la guerra, spiego). | |
1919, Jahier, pp. 58-83 Jahier, Piero 1919 Con me e con gli alpini. Primo quaderno | 74 | Hanno una buona conoscenza di cose tedesche; | |
1919, Jahier, pp. 58-83 Jahier, Piero 1919 Con me e con gli alpini. Primo quaderno | 75 | son io solo a non saper tedesco tra loro. | |
1919, Jahier, pp. 58-83 Jahier, Piero 1919 Con me e con gli alpini. Primo quaderno | 76 | Parecchi, d’abitudine, mi rispondono: ia, ia, interrogati. | |
1919, Jahier, pp. 58-83 Jahier, Piero 1919 Con me e con gli alpini. Primo quaderno | 77 | La loro esperienza germanica in generale è questa: | |
1919, Jahier, pp. 58-83 Jahier, Piero 1919 Con me e con gli alpini. Primo quaderno | 78 | sono ammirati di come il tedesco organizza e apprezza il lavoro; |