Voci della Grande Guerra

Nome proprio abolire

Legenda: Luogo Persona Organizzazione

Lemma: abolire  –  Nomi propri correlati: Luogo Persona Organizzazione

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1919, Gentile, pp. 79-109
Gentile, Giovanni
1919
Guerra e fede: frammenti politici
111E visse circa due anni nelle aspirazioni, nella fede, nelle opere loro e dei compagni che ne divenvenero alleati.
1919, Gentile, pp. 79-109
Gentile, Giovanni
1919
Guerra e fede: frammenti politici
112Ed a più d’uno, ai più generosi di di essi, che le avevano votato, con l’anima, il modesto contributo pecuniario, essa oggi sopravvive, forte dell’esempio e della virtù loro, illuminata dal loro sacrificio, religiosamente conscia dell’eredità di doveri, che da essi riceve».
1919, Gentile, pp. 79-109
Gentile, Giovanni
1919
Guerra e fede: frammenti politici
113Né anche questi compagni morti, che legarono la loro anima e i loro risparmi a Volontà, sono nominati.
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Gentile, Giovanni
1919
Guerra e fede: frammenti politici
114Nominato è solo un grande morto, l’eroico generale Cascino , dal quale i compilatori sono orgogliosi di aver ricevuta la prima adesione, quando un di essi espose un anno fa il disegno della rivista al comandante della divisione del Monte Santo .
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Gentile, Giovanni
1919
Guerra e fede: frammenti politici
115Sono riferite le sue parole:
1919, Gentile, pp. 79-109
Gentile, Giovanni
1919
Guerra e fede: frammenti politici
116«Il suo progetto... mi dimostra ancora una volta che loro hanno una fortissima tempra intellettuale e morale, che mettono col maggiore entusiasmo al servigio di una grande idea».
1919, Gentile, pp. 79-109
Gentile, Giovanni
1919
Guerra e fede: frammenti politici
117Ma non è detto a chi queste parole fossero indirizzate;
1919, Gentile, pp. 79-109
Gentile, Giovanni
1919
Guerra e fede: frammenti politici
118e questi giovani amano ricordare i detti di quest’uomo «che, in tanta povertà di caratteri, in tanta flaccidità di volere, fu veramente un carattere, una volontà incrollabile» come monito, che essi per istrada non vogliono dimenticare e il nome di questo superiore, — la cui vita, essi dicono, «fu la più nobile celebrazione della dignità del lavoro umano, del dovere, della rettitudine» e la cui fine gloriosa sul campo di battaglia fu «la misura della sua vita», — questo nome vuol essere per loro un simbolo, un grande simbolo.
1919, Gentile, pp. 79-109
Gentile, Giovanni
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Guerra e fede: frammenti politici
119In questa serietà di raccoglimento religioso, in questo umile e insieme virile sentimento di devozione all’idea della patria e del dovere, sdegnoso d’ogni dimostrazione di vanità e d’ogni men che pudìca esibizione della propria persona posso dire, a mia volta, che è la misura di quella profondità e sincerità di esperienza che gli scrittori di Volontà dicono di aver attinta dalla guerra, e di volere utilizzare per la patria.
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Gentile, Giovanni
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Guerra e fede: frammenti politici
120In questo loro atteggiamento è la prima pietra del fondamento a quell’edifizio, che essi vagheggiano:
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Gentile, Giovanni
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Guerra e fede: frammenti politici
121L’esperienza da essi fatta è, prima di tutto l’accensione d’una gran fede.
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Gentile, Giovanni
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Guerra e fede: frammenti politici
122Avevan sempre sentito ripetere la solita storia dei difetti incorreggibili del popolo italiano: indisciplinato, svogliato, volubile ecc.
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Gentile, Giovanni
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Guerra e fede: frammenti politici
123«Invece», essi ci raccontano, «vivendo per mesi a lato del nostro soldato, giorno e notte, lo abbiamo trovato buono, docile, disciplinato, lavoratore fino all’esaurimento, affettuoso, generoso fino al sacrificio della vita.
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Gentile, Giovanni
1919
Guerra e fede: frammenti politici
124Questo figlio del popolo, ignorante, sporco, ruvido, al quale l’ Italia d’oggi nulla ha dato, perché potesse elevarsi alla dignità di uomo, e che a lei tutto ha votato con slancio commovente, noi lo abbiamo visto, se comandato da uomini moralmente degni di lui, rimanere e combattere, su linee faticosamente conquistate e flagellate dal nemico, fin sette giorni consecutivi, senza tregua senza riposo, affamato, assetato, insanguinato, cencioso, ma sempre sereno, fermo di cuore e di braccio, spesso di buon umore.
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Gentile, Giovanni
1919
Guerra e fede: frammenti politici
125Ed abbiamo finito per ammirarlo, per amarlo profondamonte, per vergognarci talvolta di noi stessi.
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Gentile, Giovanni
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Guerra e fede: frammenti politici
126La nostra ammirazione e il nostro amore non ondeggiarono mai, neppure nei momenti più dolorosi, quando contro la nostra fede si ergeva tragotante il feticcio degli spiriti positivi: il fatto.
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Guerra e fede: frammenti politici
127Nel soldato abbiamo conosciuto ed amato le grandi virtù del nostro popolo;
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Gentile, Giovanni
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Guerra e fede: frammenti politici
128di quella grande parte oscura dell’ Italia nostra che lavora e risparmia che non sa leggere né scrivere, ma vive nell’onestà, nel culto della famiglia e dell’onore, che sente ancora intensamente la gratitudine.
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Gentile, Giovanni
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Guerra e fede: frammenti politici
129l’amicizia e l’impegno morale della parola data.
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Guerra e fede: frammenti politici
130Di questo popolo l’esperienza di guerra ci ha resi fieri».