Voci della Grande Guerra

Nome proprio abolire

Legenda: Luogo Persona Organizzazione

Lemma: abolire  –  Nomi propri correlati: Luogo Persona Organizzazione

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1917, Camera comitato segreto, pp. 1-106
Camera dei deputati
1967
Comitati segreti sulla condotta della guerra: giugno-dicembre 1917
1089Chiude augurandosi una elevazione nella funzione parlamentare, che deve cooperare col Governo e col paese alla soluzione dei grandi problemi impostici dalla guerra.
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1090 ARCÀ .
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Comitati segreti sulla condotta della guerra: giugno-dicembre 1917
1091Crede necessaria la regolarizzazione dei rapporti tra Governo e Comando supremo, cui si è accennato spesso nella presente discussione.
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1092Accenna ai nuovi problemi creati dall’intervento americano e dalla rivoluzione russa, che ha fatto mancare l’efficienza di questo alleato sul fronte orientale, aggravando le condizioni del nostro fronte.
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1093Tornando a parlare dei rapporti fra Governo e Comando supremo, dice che anche in conseguenza di queste nuove condizioni urge meglio precisarli, non potendo sussistere l’attuale dipendenza e molto meno divergenza tra i due poteri civile e militare.
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1094Per ora questi rapporti tra i due poteri sono regolati dal regolamento dei servizi in guerra, che dà una somma enorme di poteri su tutto e su tutti, tanto da rendere possibile la coesistenza di due Governi, uno a Roma e l’altro a Udine , forniti ciascuno della sua particolare polizia, la quale, fra parentesi, funziona molto male.
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1095Ed un altro decreto luogotenenziale del 23 maggio 1915 si è aggiunto ad ampliare i poteri del Comando supremo.
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1096Ora egli crede che, in conseguenza dei nuovi eventi ed a causa del prolungarsi della guerra al di là del previsto, è necessario assolutamente che questi rapporti tra Governo e Comando supremo siano regolati da nuove norme, perché questa non è tanto una fondamentale questione giuridica, quanto una attuale ed ingente questione politica, che deve essere assolutamente risoluta.
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Comitati segreti sulla condotta della guerra: giugno-dicembre 1917
1097Non trattandosi più di una breve parentesi nella vita ordinaria del nostro paese, temporaneamente turbata dal fatto bellico, parentesi che si prolunga da due anni e si prolungherà ancora per tempo non breve, ed essendo ormai tutta la nazione in armi, e mentre tutto il paese prende parte alla guerra, con tutta l’esplicazione dell’appresto dei mezzi necessari a tutti i bisogni della guerra;
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1098questo fatto non può più dipendere esclusivamente dal solo Comando supremo, perché ciò importa l’organizzazione della resistenza di tutto un popolo.
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1099Anche la funzione propriamente specifica, tecnica, militare, che si attiene alle operazioni vere e proprie, diventa ogni giorno più un grosso problema politico, di consumo di uomini in relazione alle riserve disponibili, d’impiego di materiali in relazione alla potenza di organizzazione industriale.
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1100In forza del decreto citato 15 maggio 1915 si previde soltanto la necessità di comunicare al Comando supremo, da parte dei ministri competenti, tutti i provvedimenti del Governo che possono avere influenza sull’andamento delle operazioni militari.
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1101Ora qual’è il provvedimento, fra le centinaia che il Governo va continuamente emanando, che non abbia diretto o indiretto rapporto con la guerra:
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1102Ma è certo che con quella enorme somma di poteri spettante al Comando supremo era impossibile che questo non si considerasse come indipendente ed anzi come superiore al Governo stesso.
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1103Del resto la misura della invadenza e della sopraffazione di poteri da parte del Comando supremo si ha osservando quello che questo ha fatto in materia di gestione dei servizi civili.
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1104Non si è contentato dei diritti e delle facoltà accordate ai comandi delle truppe operanti dal servizio in guerra e dall’articolo 251 del Codice penale per l’esercito, per i casi di indifferibile necessità e di flagranza di occupazioni:
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1105tale gestione militare non fu abolita, qualche volta fu anche prolungata come a Gorizia ed anche in quei paesi che non son tuttora sotto la minaccia del cannone, come a Caporetto .
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1106Ed il Comando supremo ha preso per sé il potere di mantenere il diritto preesistente, pur riservandosi la facoltà di modificare le leggi, di escluderne l’applicazione, di prescrivere norme nuove e di estendere ai territori occupati le leggi del Regno;
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1107si è investito di poteri giurisdizionali, e perfino di esame delle domande di grazia e del riconoscimento dei ministri del culto.
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1108Che pensa il Governo di questa invadenza di poteri di ogni specie: