Voci della Grande Guerra

Nome proprio accademico

Legenda: Luogo Persona Organizzazione

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1921, Cadorna vol II, pp. 89-118
Cadorna, Luigi
1921
La guerra alla fronte italiana fino all’arresto sulla linea della Piave e del Grappa: 24 maggio 1915-9 novembre 1917 vol. 2
143Furono all’uopo riunite circa 700 artiglierie di medio e grosso calibro ed alcune centinaia di bombarde, specialmente contro la ristretta fronte compresa fra il Monte San Gabriele e il Monte San Marco , oltre, naturalmente, alle artiglierie leggere.
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144Fu questo, durante la guerra, il massimo concentramento di bocche da fuoco in proporzione allo sviluppo della fronte.
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145L’VIII corpo doveva attaccare sulla destra verso Gorizia e su la Vertoibizza ed il VI a sinistra.
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146L’attacco, preceduto da un bombardamento di violenza inaudita, ebbe inizio il 4 settembre.
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147Fu fatto qualche progresso nei primi tre giorni catturando complessivamente circa 2400 prigionieri, ma, in sostanza, i risultati conseguiti furono di molto inferiori alle speranze concepite, tenuto conto di una così intensa preparazione:
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148lo spirito combattivo delle truppe non si dimostrò, in generale, all’altezza di quello che era stato nel passato;
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149cosicchè gli obbiettivi principali che ci proponevamo di raggiungere, rimasero nelle mani del nemico.
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150Dalla parte del San Gabriele la nostra linea più avanzata rimase sulle falde occidentali del monte, dove si sostenne l’11 e il 12 settembre contro vigorosi contrattacchi nemici.
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151In quel mentre il comandante della 2.a armata proponeva di stringere il San Gabriele con «assedio di fuoco» convinto che se questo fosse stato notte e giorno bombardato in modo da intercettare in via assoluta le comunicazioni con la zona retrostante, le truppe che l’occupavano sarebbero state costrette a capitolare od a ritirarsi.
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152Io nutrivo dei forti dubbi sul risultato, pensando che le truppe ben riparate dentro solide caverne non sarebbero state costrette a cedere se non dopo un attacco di fanteria che seguisse immediatamente il bombardamento.
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153Pure autorizzai questo esperimento;
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154ma, constatato il fortissimo consumo di munizioni che produceva (circa 15000 colpi al giorno), dopo tre giorni, visto il risultato infruttuoso, ne ordinai la sospensione.
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155Mentre questi fatti si svolgevano nell’anfiteatro goriziano, gli austriaci, ricevuti rinforzi dalla fronte russo-romena (che già ci venivano segnalati negli ultimi giorni di agosto), sferravano poderosi contrattacchi sull’altopiano di Bainsizza e sul Carso .
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156Ovunque le nostre posizioni furono mantenute, salvo un lieve indietreggiamento del XXIII corpo verso Selo , al centro del Carso , ed un più forte arretramento del XIII sulle falde dell' Hermada ;
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157quest’ultimo, per la seconda volta in quell’anno, dopo essere pervenuto fin quasi a Medeazza veniva respinto alle trincee di partenza.
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158Questi contrattacchi riuscirono essenzialmente perchè il nemico vi destinò riparti d’assalto specializzati e perchè, d’altra parte lo spirito combattivo delle nostre truppe non era più quello di prima.
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159In seguito ai combattimenti della fine di agosto e del principio di settembre, la situazione della 2.a armata era di poco mutata nella conca goriziana.
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160Dalle falde occidentali del San Gabriele, per la sella di Dol e le alture di Madoni e di Volnik , la nuova linea, occupata da truppe del VI, II e XXIV corpo , faceva fronte ad est e sud-est, parallelamente al vallone di Chiapovano .
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161Più a nord, e fronte a nord-est e a nord, sulla destra dell’ Avschek , si estendeva la linea del XXVII corpo, dominata dall’altopiano dei Lom .
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162Escluso il proseguimento delle operazioni, appena troncate, nella conca goriziana;