1922, Salandra, pp. 141-162 Salandra, Antonio 1922 I discorsi della guerra: con alcune note | 121 | Ma pensate, pensate o amici, o cittadini, quale vasta complessità di problemi internazionali siano ancora da risolvere, e come la risoluzione loro richieda che il nostro paese resti al suo posto sereno, compatto, disciplinato a sorreggere coloro che avranno l’alto onore di difenderne le sorti. | |
1922, Salandra, pp. 141-162 Salandra, Antonio 1922 I discorsi della guerra: con alcune note | 122 | (Applausi). | |
1922, Salandra, pp. 141-162 Salandra, Antonio 1922 I discorsi della guerra: con alcune note | 123 | Altrettanto grande, altrettanto urgente è il problema interno che la guerra ha imposto a tutti gli Stati. | |
1922, Salandra, pp. 141-162 Salandra, Antonio 1922 I discorsi della guerra: con alcune note | 124 | Noi dobbiamo trasmettere il potere al popolo dei combattenti. | |
1922, Salandra, pp. 141-162 Salandra, Antonio 1922 I discorsi della guerra: con alcune note | 125 | Questo è il nostro dovere; | |
1922, Salandra, pp. 141-162 Salandra, Antonio 1922 I discorsi della guerra: con alcune note | 126 | ed è bene riconoscerlo. | |
1922, Salandra, pp. 141-162 Salandra, Antonio 1922 I discorsi della guerra: con alcune note | 127 | (Applausi, grida di: | |
1922, Salandra, pp. 141-162 Salandra, Antonio 1922 I discorsi della guerra: con alcune note | 128 | «Viva l’esercito:»). | |
1922, Salandra, pp. 141-162 Salandra, Antonio 1922 I discorsi della guerra: con alcune note | 129 | Ma la trasmissione del potere deve avvenire nell’ordine e nella legge: | |
1922, Salandra, pp. 141-162 Salandra, Antonio 1922 I discorsi della guerra: con alcune note | 130 | non deve essere una violenta presa di possesso. | |
1922, Salandra, pp. 141-162 Salandra, Antonio 1922 I discorsi della guerra: con alcune note | 131 | Dalla violenza e dal terrore non può derivare mai che il despotismo, il cui maggior strumento è l’anarchia. | |
1922, Salandra, pp. 141-162 Salandra, Antonio 1922 I discorsi della guerra: con alcune note | 132 | (Applausi). | |
1922, Salandra, pp. 141-162 Salandra, Antonio 1922 I discorsi della guerra: con alcune note | 133 | Oggi ancora autorevolmente è stato detto che la guerra è rivoluzione. | |
1922, Salandra, pp. 141-162 Salandra, Antonio 1922 I discorsi della guerra: con alcune note | 134 | Sì, grande, santissima rivoluzione; | |
1922, Salandra, pp. 141-162 Salandra, Antonio 1922 I discorsi della guerra: con alcune note | 135 | ma deve essere rivoluzione civile e umana: | |
1922, Salandra, pp. 141-162 Salandra, Antonio 1922 I discorsi della guerra: con alcune note | 136 | altrimenti, nonostante lo sforzo che abbiamo compiuto, potrà esserne inabissata la civiltà, potrà esserne perduto il frutto di secoli di lavoro e di progresso. | |
1922, Salandra, pp. 141-162 Salandra, Antonio 1922 I discorsi della guerra: con alcune note | 137 | (Acclamazioni; | |
1922, Salandra, pp. 141-162 Salandra, Antonio 1922 I discorsi della guerra: con alcune note | 138 | grida: | |
1922, Salandra, pp. 141-162 Salandra, Antonio 1922 I discorsi della guerra: con alcune note | 139 | «Abbasso il bolscevismo:»). | |
1922, Salandra, pp. 141-162 Salandra, Antonio 1922 I discorsi della guerra: con alcune note | 140 | Ad affrontare questo immenso problema occorre che noi ci prepariamo rinnovando l’anima nostra. | |