Voci della Grande Guerra

Nome proprio Italia

Legenda: Luogo Persona Organizzazione

Lemma: Italia  –  Nomi propri correlati: Luogo Persona Organizzazione

Varianti forma:
itaglia 2
italia 1041
talia 1

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DocumentoSeq.Testo 
1916, lettere, in Monteleone, pp. 88-111

1973
Lettere al re: 1914-1918
106Sagra corona vengo a raggiungervi con queste parole date da Dio di farve sapere che iddio lascia fare e nessoprafare siccome io sono un povero vecchio all’età di anni 68 che vivo da solo in campagna, una notte del mese passato mi sentiva crepare il cuore io mi alzio dal letto per uscire fore di prendere aria guardo la luna e vedo e vedo una croce con pochi letteri che diceva pace pace pace sono stanco anch’io, io dopo letto queste parole mi a messo appaura e stava già per morire, in corso la mia malattia mi viene in sogno santo matteo e mi dice di farvelo sapere, altramente guai pell’europa perché non è guerra ma è distruzione di poveri figli d’ Italia che anche a dio gli dispiace di vedere questo massagro di vite umane senza ottenere nulla del vostro scopo e io non credo che si pò ottenere perché il nemico è molto potente tutti morrete e nulla si otterrà no perché manca il coraggio ma è difficile perché sono tutte montagne perciò sentite la divina parola di dio che tutto va bene, ora che dio ci a dato questa speranza gentilissimo Maestà parlate cun e vostre alleate di ottenere questa pace che iddio ce benedice altramenti guai pell’eoropa sentite quello ch’io vi dirò come uomo vecchio e santo perché io oggi domani moro e vado in paradiso e i guai rimangono a voi.
1916, lettere, in Monteleone, pp. 88-111

1973
Lettere al re: 1914-1918
124I° macellaio d’ Italia
1916, lettere, in Monteleone, pp. 88-111

1973
Lettere al re: 1914-1918
130e già li fate macellare in tre parti alla frontiera Austriaca a Tripoli e in Albania ma pensate che la nostra setta di baldi Anarchici di America ventichiamo [... ] che nel 1902 era soldato di Artiglieria a Gaeta e si suicidò per le sofferenze imposti da vigliacchi ufficiali esso fu nostro compagno d’associazione di Massa nato costí e vi avvisiamo che siamo usciti cuatro che vi dobbiamo uccidere voi e vostro figlio appena finita la guerra la nostra organizzazione fomenterà i popoli in Italia ad evitar di venire alla vostra chiamata.
1916, lettere, in Monteleone, pp. 88-111

1973
Lettere al re: 1914-1918
156 Oslavia ... perenne sepoltura d’ Italia
1916, lettere, in Monteleone, pp. 88-111

1973
Lettere al re: 1914-1918
158Maestà distruggete colle artiglierie quel brutto posto o conca di Oslavia o perenne sepoltura di Italia .
1916, lettere, in Monteleone, pp. 88-111

1973
Lettere al re: 1914-1918
160Non facciano le schegge aeree piú oltre feriti fra la gioventú d’ Italia ...
1916, lettere, in Monteleone, pp. 88-111

1973
Lettere al re: 1914-1918
162I nostri fiori appena aperto alla vita sono gettati nel baratro (di Oslavia ) mantenendo in lutto tutta Italia .
1916, lettere, in Monteleone, pp. 88-111

1973
Lettere al re: 1914-1918
164Città aperte, alla mercé del nemico riparano all’ombra di tanti petti di giovani d’ Italia a cui fate incontrare l’ultimo fato, o la deturpazione.
1916, lettere, in Monteleone, pp. 88-111

1973
Lettere al re: 1914-1918
169A lui le basta di conseguire il suo intento di farsi un nome con Trento Trieste , costassero questo anche la vita di tutti li uomini e soldati di Italia a lui niente importa lui non ci lascia la vita non sente ne dolori ne patimenti quali li sentono tre terzi di Italiani mezzi morti rovinati e in lutto.
1916, lettere, in Monteleone, pp. 88-111

1973
Lettere al re: 1914-1918
170Quelle due provincie di Trento Trieste oggi sono tutte un tradimento un tranello una trappola per amazzar li Italiani, mai in Italia ci fu una guerra consimile.
1917, lettere, in Monteleone, pp. 132-157

1973
Lettere al re: 1914-1918
3Sua M. Vittorio Emanuele Re d’ Italia ti consiglio da quando ancor sei in tempo, di guardarci ben affondo e di prendere provvedimenti, perché giunto verrà il momento che ben presto farai pure, come à fatto Zar di Russia e vedrai che non tarderà, tanto che ti vedremo come lui, o carnefice d’un regnante, con unito al parlamento, o vedrete che ben presto anche voi altri la pagherete, tutto il sangue da noi versato in cuor di tutta la nazione vol vendetta esecutiva, guarda ben o fantoccino di far ben attenzione che ben presto ti vedremo senza beretto da Generale ma in testa un orinale, e ben presto ciò farai quel che à fatto tuo padre sarai colpito d’aggressione da una mano di misione, e la tua tomba col tuo nome da noi tutti sarà oltraggiato e con dispetto calpestato.
1917, lettere, in Monteleone, pp. 132-157

1973
Lettere al re: 1914-1918
8Orsono due anni che anche la nostra Italia è in guerra e per quanto dice la sua stampa pagata è una guerra santa di redenzione:
1917, lettere, in Monteleone, pp. 132-157

1973
Lettere al re: 1914-1918
41Ci sono ancora stati i buoni Tedeschi qui in Italia , e tanta vigliaccheria come a oggi non c’è mai stata, ad inboscare tanta gente.
1917, lettere, in Monteleone, pp. 132-157

1973
Lettere al re: 1914-1918
44Facevi bene a lasciare Giolitti e non a mettere su Sonnino che forse la guerra sarebbe già finita e ci sarebbero forse arrivati ancora a venire i Tedeschi in Italia .
1917, lettere, in Monteleone, pp. 132-157

1973
Lettere al re: 1914-1918
62Ma che volete buoni Milanesi, ormai l’ Italia è nelle mani dei ricchi, e fra non molto tempo, vedrete una forca rizzata su ogni piazza, non tarderanno poscia ad applicare nelle sale dei tribunali, dove v’è scritto quelle irrisorie parole, la legge è uguale per tutti, i supplizi, la corda, in una parola l’inquisizione:::
1917, lettere, in Monteleone, pp. 132-157

1973
Lettere al re: 1914-1918
68All’inizio della guerra i nostri ricchi reggitori i quali si trovano a Roma se avessero pensato per chi lavora e dà il sangue a ciò che loro dicono patria (per le sue tasche) e non avessero pensato solo a loro che sono nell’ozio tutto l’anno, avrebbero dovuto tutelare scrupolosamente le esportazioni, invece che migliaia di bovini e suini prendettero il volo per la Svizzera e poscia per l’ Austria e la Germania , sarebbero rimasti in Italia e all’Estero la guerra la continuerebbe chi è stato sino ad ora in ozio ed a casa nascosto, e speriamo che la riuscita non abbia esito come il 1898:::
1917, lettere, in Monteleone, pp. 132-157

1973
Lettere al re: 1914-1918
131Pensa che sepolto nei diritti itagliani cè abbondanza di carbone e zolfo e nessuno scava nulla perché i nostri grandi capi non lo comandano, perché lasciare emigrare i poveri operai e lasciare quel materiale così costoso che per la grande quantità è costretto ad infiammarsi che fa poi scoppiare la terra e forma vesuvio-vulcano teremotto e tutto dano di questa povera popolazione che se i nostri infami capi prestassero le loro funzioni con animo e senza lo scopo di usurpare l’ Itaglia potrebbe essere ricchissima e non involta nei debiti.
1917, lettere, in Monteleone, pp. 132-157

1973
Lettere al re: 1914-1918
133Pensa che tutti gl’inventori sono nati in Itaglia e di buon principio sono stati debellati dai nostri crudeli capi, la legge non è ben fatta e viene usata sempre a contrario dei poveri senza pensare che sono i poveri che mantengono i ricchi, perché non mettere obbligo ai padroni di fabbricare case e palazzi:
1917, lettere, in Monteleone, pp. 132-157

1973
Lettere al re: 1914-1918
159Sua Maestà il Re d’ Italia l’assassino dei poveri soldati Italiani morrà il popolo povero ed innocente sotto la mitraglia dei cannoni, e non bastando li uccidono anche qui nelle città come Torino che vi furono delle centinaia di morti dai maledetti ufficiali dell’esercito d’ Italia .
1917, lettere, in Monteleone, pp. 132-157

1973
Lettere al re: 1914-1918
166Vostra Eccellenza per ubbidire l’ Inghilterra avete rovinato tutta l’ Italia .