1921, Monelli, pp. 132-229 Monelli, Paolo 1921 Le scarpe al sole: cronaca di gaie e tristi avventure d’alpini, di muli e di vino | 502 | Chiamo Da Sacco il fabbro a consulto, occhietti vivi sul viso scarno e bruno, che è stato diciannove anni a Salisburgo , e che non sorride mai. | |
1921, Monelli, pp. 132-229 Monelli, Paolo 1921 Le scarpe al sole: cronaca di gaie e tristi avventure d’alpini, di muli e di vino | 790 | Il venti dicembre arriviamo al castello di Salisburgo — truce caserma con muraglioni a picco sulla vetta di un colle scosceso; | |
1921, Monelli, pp. 132-229 Monelli, Paolo 1921 Le scarpe al sole: cronaca di gaie e tristi avventure d’alpini, di muli e di vino | 862 | E, se dopo questi giorni di libertà sono riacchiappato, ed ammanettato, e perquisito, e tramutato di carcere in carcere fino alla mia vecchia prigione di Salisburgo , porto con me tanta freschezza di libertà di cui abbeverai polmoni e sensi nelle notti di marcia: | |
1921, Monelli, pp. 132-229 Monelli, Paolo 1921 Le scarpe al sole: cronaca di gaie e tristi avventure d’alpini, di muli e di vino | 874 | Partenza da Salisburgo , guardato minacciosamente a vista da tre baionettone inastate. | |
1921, Monelli, pp. 132-229 Monelli, Paolo 1921 Le scarpe al sole: cronaca di gaie e tristi avventure d’alpini, di muli e di vino | 881 | Ma a tratti una finestrella illuminata, occhio compassionevole da qualche casetta bassa e quelle voci di donne dal corridoio, dipingono un’umile dolcezza di focolare domestico, vigliaccherie affettuose di rintanarsi nel cantuccio della casa e non uscirne più, attizzare in pantofole un buon fuoco di legna in una cucina di mattonelle lucide (come quella che vidi ai piedi del castello di Salisburgo una sera nebbiosa, e mi parve che entrarvi, e restarvi libero, fosse il termine della felicità). | |
1921, Monelli, pp. 132-229 Monelli, Paolo 1921 Le scarpe al sole: cronaca di gaie e tristi avventure d’alpini, di muli e di vino | 1162 | E Degàn ripartirà per le cave d’oltralpe a batter il pistoletto, Da Sacco riprenderà gli arnesi da fabbro per la botteguccia di Salisburgo , Pellin andrà a vedere se la sua tirola ha fatto zaino a terra senza il suo intervento, Mezzomo guiderà ancora i carri su per le strade gelate, Zanella cercherà invano la casa sul Piave che la guerra gli ha spianato e partirà anche lui, dietro agli altri, per le miniere o le strade d’oltralpe. | |
1917, Gadda, pp. 13-102 Gadda, Carlo Emilio 1991 Taccuino di Caporetto : Diario di guerra e di prigionia (ottobre 1917-aprile 1918) | 290 | Alla Stazione presso Salisburgo ci danno cavoli, brodo, carne: niente pane. — | |