1917, Rinaldi, in Prezzolini, pp. 237-249 Prezzolini, Giuseppe 1918 Tutta la guerra: antologia del popolo italiano sul fronte e nel paese | 106 | La Sicilia mandò a noi, fra i suoi numerosi rappresentanti, un soldatino irrequieto, insofferente d’ogni disciplina, attaccabrighe, riguardato da tutti come un essere quasi pericoloso, dal quale molti compagni cercavano di star lontano. | |
1917, Rinaldi, in Prezzolini, pp. 237-249 Prezzolini, Giuseppe 1918 Tutta la guerra: antologia del popolo italiano sul fronte e nel paese | 117 | Rivedeva i panorami della sua Sicilia , i monumenti delle città conosciute, e, se potevo fermarmi accanto a lui, mi spiegava tante cose, e di più ne spiegava ai compagni. | |
1916, Ruffini, in Prezzolini, pp. 377-379 Prezzolini, Giuseppe 1918 Tutta la guerra: antologia del popolo italiano sul fronte e nel paese | 14 | se pensiamo che la Sicilia ci costò cento e sessanta uomini; se pensiamo alle poche centinaia di caduti a Custoza , di naufragati a Lissa , che ci fruttarono, pur nella sconfitta, Venezia ; | |
1917, lettere, in Monteleone, pp. 132-157 1973 Lettere al re: 1914-1918 | 162 | Nella nostra Sicilia che ci avete rovinato … | |
1917, lettere, in Monteleone, pp. 132-157 1973 Lettere al re: 1914-1918 | 168 | e abbasso l’ Italia perché l’ Italia sdimenticò tutti l’oltraggi che abbiamo avute della francia, quando noi ci troviammo in conflitto con l’ Africa che fece tutto per la nostra distruzione, quando fu restato Defelice che stava per volere recarsi in Sicilia , quando fu della libbia che fece tutto quel che poté, ed ora i svergognati italiani per accontentare l’ Inghilterra anno sdimenticato tutto ed anno rovinato tutto lo stato, e ancora cercate di camminare su questa infamia, per cui preghiamo di ricettare ogni cosa onestamente, per del resto non abbiamo nulla da vivere noi siamo qui dei vespri, noi siamo quelli dei borbonici e noi saremo qualche altro. | |