Voci della Grande Guerra

Nome proprio camera

Legenda: Luogo Persona Organizzazione

Lemma: camera  –  Nomi propri correlati: Luogo Persona Organizzazione

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camera 313
camera 1
camere 3

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1917, Boselli, pp. 19-85
Boselli, Paolo
1917
Discorsi di Guerra
80Quanto alle questioni di finanza, ha risposto pienamente ieri il collega del tesoro, enunciando così il risultato felice degli sforzi fatti, come le previsioni fidenti, ed ha aggiunto ammonizioni di patriottica virtù, che, sgorgate dal suo patriottismo, trovarono eco spontanea o sincera in questa Camera .
1917, Boselli, pp. 19-85
Boselli, Paolo
1917
Discorsi di Guerra
95Occorre trovare dei limiti, ed io posso assicurare la Camera che la censura, istituzione necessaria in tempo di guerra, sarà mantenuta in quei limiti che il senso giuridico e patriottico dell’onorevole Orlando saprà tracciare a stabilire;
1917, Boselli, pp. 19-85
Boselli, Paolo
1917
Discorsi di Guerra
99Quanto alla questione generale nulla c’è da ripetere oltre quanto la Camera ha già consentito in un voto precedente.
1917, Boselli, pp. 19-85
Boselli, Paolo
1917
Discorsi di Guerra
108Ma la Camera sa che il mio collega se ha muta la favella, ha eloquentissimo l’animo quando si tratta di sentire, di far sentire la grandezza della patria e di difenderla altamente.
1917, Boselli, pp. 19-85
Boselli, Paolo
1917
Discorsi di Guerra
110La Camera sa che il ministro degli esteri se tace lungamente, quando esce dal suo silenzio, diffonde per l’ Italia e per il mondo quel Libro Verde, che fu il più grande documento della nostra guerra.
1917, Boselli, pp. 19-85
Boselli, Paolo
1917
Discorsi di Guerra
116Noi abbiamo dentro la Camera e fuori uomini valorosi con la penna e con le orazioni:
1917, Boselli, pp. 19-85
Boselli, Paolo
1917
Discorsi di Guerra
127Egli ha detto che parlava in Comitato segreto; e poichè vedo dinanzi a me la solenne pubblicità della Camera nostra, io non posso immaginare di essere in un Comitato segreto e perciò non posso seguirlo nelle sue dissertazioni.
1917, Boselli, pp. 19-85
Boselli, Paolo
1917
Discorsi di Guerra
141quando, un giorno, l’onorevole Canepa , in un suo discorso, ha effigiato il Ministero nazionale la Camera lo ha fragorosamente applaudito.
1917, Boselli, pp. 19-85
Boselli, Paolo
1917
Discorsi di Guerra
159Ora affermo alla Camera che nessuno dei miei colleghi ebbe a porre la condizione di abbandonare le Commissioni di controllo, perchè io fin dal primo momento che mi provai a sciogliere la crisi, sono partito dal principio che non dovessero ammettersi le Commissioni di controllo (Commenti), così come non le aveva ammesse il Ministero precedente.
1917, Boselli, pp. 19-85
Boselli, Paolo
1917
Discorsi di Guerra
170Io spero che la Camera consenta in questo concetto, che è molto meglio vi sia un maggior numero di uomini al Governo rappresentanti di tutti i partiti, ma con opera continua, con responsabilità propria, anzichè esservi intorno al Governo degli enti con azione interrotta e senza responsabilità.
1917, Boselli, pp. 19-85
Boselli, Paolo
1917
Discorsi di Guerra
189Ed io assicuro la Camera che, nonostante la mia indole mite e la mia mite età (Ilarità), se venissero giorni nei quali questa mitezza si dovesse cambiare in tutte le forme del vigore troverei nel mio sentimento e nelle mie idealità tale vigore da scordarmi di essere stato un uomo mite.
1917, Boselli, pp. 19-85
Boselli, Paolo
1917
Discorsi di Guerra
201Se la Camera consente nei pensieri da me esposti, che rappresentano i propositi del Ministero , ci suffraghi e ci conforti col suo voto pieno, aperto, sincero, sicuro voto di fiducia.
1917, Boselli, pp. 19-85
Boselli, Paolo
1917
Discorsi di Guerra
203La Camera , il Parlamento , non è, onorevole Turati , quella moglie incomoda, che si cerca di tenere nascosta e di rimandare il più presto che sia possibile al celato focolare domestico.
1917, Boselli, pp. 19-85
Boselli, Paolo
1917
Discorsi di Guerra
206E mentre noi domandiamo che la Camera ci conceda uno spazio di esercizio finanziario corrispondente a ciò che le consuetudini nostre e l’andamento dell’Amministrazione raccomandano, mentre domandiamo ciò, può essere certo l’onorevolo Turati che tutte le volte che ci potrà occorrere, per i supremi interessi della Patria, la parola viva — e direi il bacio, per mantenermi nel paragone (Viva ilarità), se fossimo unanimi — la parola desiderata di questa consorte non importuna, che è la Camera dei deputati, noi la chiameremo, noi ci rivolgeremo ad essa.
1917, Boselli, pp. 19-85
Boselli, Paolo
1917
Discorsi di Guerra
219Credo che il deputato Morgari abbia mirato più a fare una dichiarazione di principî che a provocare un voto della Camera sul suo ordine del giorno e perciò spero che lo ritirerà.
1917, Boselli, pp. 19-85
Boselli, Paolo
1917
Discorsi di Guerra
223Pregherei l’onorevole Camera , che ringrazio non solo delle parole, che mi ha rivolto, ma anche del ricordo della «Dante Alighieri», poichè egli può essere certo che non cesso dall’esserne anche spiritualmente il Presidente; pregherei l’onorevole Dari coi suoi amici, l’onorevole Cao-Pinna e l’onorevole Teso di formare dei loro ordini del giorno un ordine del giorno solo, sul quale il Ministero porrà la fiducia che invoca dalla Camera e che confida di ottenere.
1917, Boselli, pp. 19-85
Boselli, Paolo
1917
Discorsi di Guerra
256Avendo avuto occasione, mi consenta il Senato questo ricordo personale, in tempo non lontano, di dar opera per la costituzione di un grande istituto italiano, il Politecnico di Torino , io ho ottenuto che fosse costituito nelle massime forme dell’autonomia, ed alla Camera dei deputati discorrendo di quel disegno di legge, aggiunsi il voto che simile ordinamento di libertà si rechi ad effetto, costituendo le autonomie di tutti gli istituti superiori d’istruzione e delle nostre Università.
1917, Boselli, pp. 19-85
Boselli, Paolo
1917
Discorsi di Guerra
270impegni (e già lo si dichiarò ripetutamente alla Camera dei deputati) pei tempi successivi alla guerra senza il consenso del Parlamento .
1917, Boselli, pp. 19-85
Boselli, Paolo
1917
Discorsi di Guerra
328Di Venezia io parlai alla Camera dei deputati, parlai qui per guisa che il senatore Muratori può esser certo che io concordo pienamente con lui nel salutare con ammirazione questa più che eroica città (Benissimo) e nell’assicurare il Senato che il Governo non la dimenticherà mai (Bene:
1917, Boselli, pp. 19-85
Boselli, Paolo
1917
Discorsi di Guerra
347Il Governo accetta pure gli ordini del giorno del senatore Enrico di San Martino e del senatore Conti riuniti in un solo riguardanti gli invalidi, gli orfani dei caduti in guerra, confermando quanto ha già espresso nell’altra Camera a questo riguardo, giacchè nel tempo in cui si stanno elaborando le due leggi presentate alla Camera dei deputati, occorre dare dei provvedimenti ai quali il Governo non verrà meno a quanto è mestieri per la pietà verso gli orfani, per riparare alla sorte dei mutilati, e perchè anche l’assistenza patriottica ha bisogno di essere coordinata e controllata.